Descrizione
Nessuno, interrogato sul mondo fisico che ci circonda, avrebbe niente da obiettare sulla sua oggettività e concretezza reale: semplicemente diremmo che il mondo che ci circonda È e non potrebbe essere che così. Quest’approccio sarebbe poi il medesimo sia che si guardi un bel paesaggio, sia che si descriva la concretezza dei nostri affetti familiari, sia che si pensi alla “concreta possibilità” del futuro che oggi stiamo costruendo. Ma è sempre così? La conoscenza deriva in noi da un’elaborazione operata tramite l’analisi e la sintesi in seno agli stati di coscienza. Si rivela come una cosa che non è puramente passiva, ma alla quale partecipa un agente attivo che ci è proprio. Il lavoro di ridistribuzione operata in seno alla coscienza prende per punti di appoggio alcune nozioni fondamentali, tipo di stampi, di campioni, di modelli, senza i quali non potrebbe stabilirsi, in seno al turbinio caotico delle impressioni, l’ordine e la precisione necessaria a ogni conoscenza appena appena chiara.